Tomaso Montanari: Il piano di pace del Gangster dei due mondi

1 ottobre 2025

Il piano di pace del Gangster dei due mondi riporta indietro la storia di più di un secolo, quando alla fine della prima guerra mondiale e con il disfacimento dell’impero ottomano, la Palestina divenne un Protettorato britannico. Allora, pero’, il mandato britannico della Palestina si concluse con la risoluzione dell’ONU 181 del 29.11.1947 che proponeva la spartizione della Palestina in due Stati, uno ebraico e uno arabo palestinese. Quel che ne è seguito -guerre, risoluzioni ONU a tutela dei diritti dei Palestinesi- lo conosciamo.

Il piano concepito da Trump, che esautora del tutto qualsiasi legittima Autorità palestinese, e’ stato subito condiviso da Netanyahu e sottoposto ad Hamas, sapendo che non lo avrebbe mai accettato. Il Commissario della ricostruzione sarà probabilmente Blair che, avendo dato prova in passato di cinico supporto ai piani predatori degli US, andrà a completare la triade criminale.
Il Popolo palestinese, vittima sacrificale, e’ letteralmente obliterato in questa tragica, oscena pantomima che verrà ricordata come una delle pagine più buie della Storia.

“Mentre seguiamo la Flotilla con il cuore gonfio di ansia, arriva dalla corte del Grande Gangster un ‘piano di pace per Gaza’.

È una proposta oscena: immaginate se qualcuno avesse trattato con Hitler, ma non con gli ebrei, proponendo la fine della Shoah in cambio di una cessione dei beni delle vittime, e di sovranità sulle loro vite. E con la minaccia di riaccendere i forni, se gli ebrei avessero rifiutato.

Non siamo molto distanti. Il primo coautore del genocidio, Trump, insieme all’autore principale Netanhyau, propongono di trasformare Gaza in un protettorato americano, governato da quel Tony Blair che si è conquistato sulla pelle degli iracheni i galloni di criminale di guerra. E se le vittime – ritenute indegne perfino di partecipare alla genesi del piano, perché inferiori e subumane: oggetti, non soggetti – dovessero dire di no, che riprenda il «lavoro»: il genocidio, lo sterminio, la soluzione finale.

In un distopico ritorno al 1948, le potenze occidentali riassumono il controllo della Palestina: un trionfo del peggior colonialismo predatorio, tutto devastazione e saccheggio. Un quadro in cui i crimini terribili di Hamas rischiano di sfigurare per inconsistenza.

Non so cosa potranno fare i palestinesi, disperati e allo stremo. Collaborazionisti, speculatori, avvoltoi di ogni tipo volteggiano sulla scena del genocidio, che naturalmente il ‘Piano di Pace’ (che profanazione, usare questa parola!) ha il preciso scopo di lavare per sempre, annullando crimini e responsabilità.

So cosa dovremmo fare noi, italiani ed europei: insorgere. E invece il nostro governo nero, e quello guerrafondaio di Von der Leyen si precipitano a lodare il piano, genuflettendosi al Gangster. E l’eclissi dell’Europa, lo schianto della civiltà occidentale.

Sono sempre più vere le parole scritte da Omar el Akkad sul genocidio di Gaza: «Considerando anche lo spargimento di sangue che scatenerà in futuro, quello che è successo sarà ricordato come il momento in cui milioni di persone hanno guardato all’Occidente, all’ordine basato sulle regole, al guscio del liberalismo e a come è asservito al capitalismo, e hanno detto. Non voglio averci più niente a che fare».